Durante il Festival dell’Economia di Trento, Paolo Savona, professore emerito e presidente della CONSOB, ha condiviso le sue preoccupazioni.
Secondo il Professore Savona, la preoccupazione non si limita solo all’Euro digitale, ma estende anche ai modi in cui si sta modellando il nuovo ordine digitale Geopolitico-economico. Savona ha dichiarato che “È un problema di ecosistema che richiede un intervento, poiché questo mondo inedito deve essere integrato nell’ambito delle vecchie negoziazioni, che a loro volta devono adeguarsi al nuovo scenario. Con l’introduzione dell’Euro digitale, i depositi verrebbero estratti dal sistema monetario e avremmo un unico organismo che gestisce e regola la quantità. Così, sebbene la moneta rimarrebbe inalterata, le banche sarebbero escluse dal sistema”.
Tutto inizia dalla consapevolezza che oggi siamo di fronte ad un dibattito sulla relazione sempre più intima tra l’essere umano e la macchina, tra la mente umana e quella artificiale. Chiunque detenga il controllo su ciò, detiene anche il controllo del mercato, motivo per cui le grandi potenze stanno cercando di raggiungere una superiorità tecnologica con l’intento di guidare gli affari globali.
Parlando delle nuove tecnologie, che influenzano sempre più la geopolitica e si inseriscono persino nei conflitti armati, è impossibile prevedere le loro implicazioni future sulla società. La storia ci insegna che le innovazioni tecnologiche non possono essere fermate, quindi – come si domanda il Professore – dovremmo preoccuparci delle macchine o del loro progresso? Oggi, la tecnologia ha fatto passi da gigante al punto tale che può fornire insegnamenti all’uomo, pertanto è necessario esaminare i benefici che l’intelligenza artificiale può apportare all’umano. L’invito è a cercare di comprendere questa relazione, in quanto le tecnologie, ovunque, rappresentano il principale veicolo di innovazione sociale ed economica.
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