Nigeria: tentativo di valuta digitale fallito, la popolazione manifesta

In Nigeria, l’iniziativa di adottare una valuta digitale centrale (CBDC), che avrebbe potuto trasformare il paese in uno dei primi a funzionare senza contanti, ha fallito. Ora si stanno svolgendo proteste popolari per la scarsità di contanti. Nonostante le misure di stimolo del governo, i nigeriani stanno manifestando contro la valuta digitale introdotta e reclamano il ritorno del denaro fisico.

Ecco cosa è accaduto:

A ottobre 2021, la banca centrale della Nigeria ha lanciato l’eNaira, la forma digitale della sua valuta, la Naira. Un anno più tardi, solo 1 su 200 persone (in Nigeria, il paese più popolato dell’Africa con 215 milioni di abitanti) faceva uso dell’eNaira.

Invece di abbracciare la CBDC, i manifestanti nigeriani richiedono il ritorno del denaro fisico. Di conseguenza, la banca centrale ha stabilito un limite di prelievo giornaliero di 20000 Naira (circa 40 euro) e ha promosso la sostituzione delle vecchie banconote di alta denominazione con nuove, più difficili da falsificare. Ciò ha dato origine alle proteste, poiché i negozi non accettano più le vecchie banconote e le nuove non sono disponibili. In Nigeria, la popolazione si è mobilitata contro la mancanza di liquidità del paese, rifiutando la decisione del governo di implementare una CBDC. Piuttosto che utilizzare denaro digitale, la gente protesta per la mancanza di denaro fisico.

La scarsità di contanti è il risultato di restrizioni volte a spingere il paese verso un’economia completamente senza contanti.

Nonostante le CBDC siano diventate sempre più popolari tra i banchieri centrali, i legislatori e le società di consulenza negli ultimi anni, la storia per i cittadini è stata molto diversa. Quando la Federal Reserve degli Stati Uniti ha chiesto commenti sulle CBDC, più dei due terzi dei commentatori hanno espresso preoccupazione per i rischi alla privacy finanziaria, la libertà finanziaria e la stabilità del sistema bancario.

L’esperienza nigeriana indica chiaramente che il cittadino medio riconosce che le CBDC rappresentano un rischio significativo per la libertà finanziaria senza offrire benefici unici.

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